Tuesday, January 10, 2006

retinopera: un pò di storia

R E T I N O P E R A: un po’ di storia

Nel corso del 2001, un gruppo di una decina di amici, impegnati in diverse realtà della società civile italiana, dà vita ad un percorso di comune discernimento, puntando soprattutto ad una messa in gioco sul piano personale. In questo percorso, accompagnati dalla cura attenta e appassionata di S.E. Mons. Attilio Nicora, nasce la formulazione di un primo documento, dal titolo “Prendiamo il largo”, che viene poi discusso e sottoscritto nel marzo del 2002 da oltre un centinaio di dirigenti e responsabili variamente impegnati nell'associazionismo, nel sindacato, nel volontariato, nella cooperazione e in altre istituzioni sociali, civili ed economiche. Un documento che propone di ripartire dai contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa, per ridare concretezza ad un orizzonte culturale che supporti ed orienti il lavoro ordinario nel sociale e nel civile e segni per una nuova stagione del movimento cattolico in Italia, inteso come un cammino verso una diffusa e capillare “Opera delle Reti”, significativa di una esplicita autonomia del sociale.
Il gruppo iniziale si stabilizza su un nucleo nazionale, che si incontra su base mensile. A fianco di questi appuntamenti mensili, strutturati secondo un modello di meditazione e discernimento spirituale seguito poi da un confronto su tematiche di attualità o proposte di impegno comune, si affiancano progressivamente:
ü Alcuni convegni e iniziative pubbliche (sulla pace, sul federalismo, sulla scuola, ecc.)
ü Documenti di presa di posizione su tematiche specifiche (in particolare immigrazione, Europa)
ü Tre seminari estivi che rappresentano un po’ il cuore di raccordo sul livello nazionale (Collevalenza 2002, Vallombrosa 2003 e 2004, il primo teso a sviluppare il tema del Manifesto, il secondo e il terzo più centrati sulla sfida della democrazia)
ü Un lavoro di sostegno e supporto della rivista “La società”, promossa dalla Fondazione Toniolo, che si mette a disposizione del lavoro più specificatamente culturale


2005: nasce l’Associazione nazionale Retinopera


Dopo quella che è stata definita l’ “estate dei cattolici italiani”, in cui questo lavorio preparatorio più sotterraneo ha contribuito a manifestare una più visibile intesa pubblica tra le varie componenti del movimento cattolico italiano, che ha avuto il suo culmine sia in una serie di eventi estivi dei principali movimenti e organizzazioni con il coinvolgimento di diverse migliaia di persone complessivamente, sia nella partecipazione di una consistente delegazione di responsabili al centenario delle Settimane Sociali di Francia a Lille, sia nella presenza attiva, propositiva e unitaria in seno alle Settimane sociali dei cattolici di Bologna (ottobre 2004), il lavoro si è poi progressivamente orientato verso la promozione di un laboratorio comune di riflessione e formazione, anche esteso ai territori, e verso la definizione di una possibile agenda preliminare di questioni pubbliche di grande rilevanza.
Su queste premesse e con l’intento di valorizzare e sostenere il processo di convergenza associativa, per far crescere una nuova stagione di protagonismo e impegno sociale e politico del laicato organizzato in Italia, il 22 febbraio 2005 viene costituita l’Associazione nazionale Retinopera, i cui principi ispiratori e orientamenti programmatici sono così sintetizzati negli art. 2 e 3 dello Statuto:

Art. 2
L’Associazione, proseguendo l’azione svolta dall’omonimo Collegamento, riconosce e fa proprio il Manifesto “Prendiamo il largo”, che è allegato al presente Statuto, facendone parte integrante quale atto fondativo e di indirizzo.
Essa si propone come diffusa “Opera delle reti”, fondata sui principi della Dottrina sociale della Chiesa e intende essere espressione della autonomia e del ruolo costitutivo della società civile.

Art. 3
L’Associazione si offre come punto di incontro per lo studio, l’attuazione e la diffusione della Dottrina sociale della Chiesa e persegue le finalità di:
ü valorizzare l’impegno dei cittadini sul piano spirituale, culturale, educativo e civile;
ü affermare e realizzare i valori e i diritti della persona e delle comunità;
ü promuovere la responsabile partecipazione allo sviluppo di una società democratica, ordinata alla realizzazione del bene comune.
In ideale collegamento con le Settimane sociali dei cattolici italiani e riconoscendosi nei principi costituzionali degli ordinamenti italiano ed europeo, essa opera come laboratorio di riflessione e formazione, di convergenza attorno a specifici progetti ed obiettivi, di ricerca di posizioni comuni relativamente a questioni pubbliche di grande rilevanza e di promozione di conseguenti iniziative dell’associazionismo cattolico.

I promotori dell’associazione sono una decina di organizzazioni (ACLI, Azione Cattolica, AGESCI, Coldiretti, CSI, CTG, Comunità di Sant’Egidio, FOCSIV, Fondazione Toniolo e UNEBA) e una ventina di dirigenti e personalità del tessuto delle associazioni, del sindacato, dei movimenti, del volontariato e delle cooperative.
L’associazione sarà retta per il prossimo biennio da un Consiglio direttivo composto da: Paola Bignardi e Ernesto Preziosi (ACI), Luigi Bobba e Luca Jahier(ACLI), Paolo Bedoni e Franco Pasquali (Coldiretti), Edio Costantini (CSI), Claudio Gentili (MASCI e rivista La Società), Maurizio Giordano (UNEBA), Agostino Mantovani e Sergio Marelli (FOCSIV), Lino Bosio (Città dell’Uomo), Alberto Ferrari (CTG), Giulio Mauri e Savino Pezzotta (CISL), Edo Patriarca (Terzo Settore), Luisa Santolini (Forum delle famiglie), Giorgio Salina (CL), Antonio di Matteo (MCL), Paolo Loriga (Movimento dei Focolari), Luca Riccardi (St Egidio), Franco Marzocchi e Wilma Mazzocco (Confcooperative), Lino Lacagnina e Chiara Saligni (AGESCI), Adriano Vincenzi (Fondazione Toniolo).
L’associazione ha inoltre eletto quale Coordinatrice, Paola Bignardi; coadiuvata da un Ufficio di segreteria composto da: Luca Jahier (Segretario), Franco Pasquali (Tesoriere), Lino Lacagnina, Luca Riccardi e Adriano Vincenzi.
Con il seminario estivo di Vallombrosa 2005, dedicato all’apertura di un cantiere dei cattolici italiani, a servizio del paese per scrivere una “Agenda sociale”, prende avvio l’attività sociale di Retinopera, con la definizione di un programma di lavoro che punta sia al progressivo coinvolgimento dei territori, sia ad un diffuso processo formativo e di elaborazione culturale.



Roma, dicembre 2005

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